Un magnifico esempio di come tra le macerie possa nascere un fiore. Costruita dopo la distruzione di Noto antica a seguito del terremoto del 1693, la città attuale, ricostruita a 16 chilometri di distanza per volere di Giuseppe Lanza (duca di Camastra e rappresentante del regio governo spagnolo), è impostata secondo uno schema ortogonale regolarissimo: un asse portante, Corso Vittorio Emanuele III, su cui si aprono tre scenografiche piazze che, sfruttando il pendio naturale ed il caldo colore della pietra locale, creano spazi del tutto particolari.
E' qui che si incontra il regno del barocco siciliano, quello che ha valso a Noto e ad altre sette città della Sicilia sudorientale l'iscrizione nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.
Si affacciano invitanti caffè all'aperto ed alcune tra le chiese più affascinanti e decorate della regione, San Francesco all'Immacolata, Santa Chiara, San Carlo, San Domenico con l'antistante fontana di Ercole e soprattutto la superba Piazza del Municipio, una delle più belle d'Italia per armonia delle linee e grandiosità dell'effetto scenografico. La piazza è dominata dall'immensa scalinata della cattedrale che dal 2007 è tornata al suo antico splendore dopo i massicci lavori di restauro divenuti necessari per il crollo della cupola in seguito al terremoto del 1996.
Noto è una delle città piu' belle della Sicilia ed offre un panorama architettonico unico al mondo, per l'unità e l'armonia di uno stile barocco dal carattere solare e floreale, enfatizzato dal colore rosato della pietra usata per costruire la città.
Ideata come città aperta in virtu' della sopravvenuta spazialità barocca, il nuovo centro urbano fu ricostruito, dopo l'evento sismico del 1693, sul declivio del Colle Meti in un assetto urbanistico regolare, solcato da strade dritte e parallele, intervallate da scenografiche piazze ed imponenti scalinate.
Questo progetto fu ben accolto dall'aristocrazia locale, che si insedio' lungo le vie principali e determino' l'eccezionale qualità scenograficamente barocca della nuova città.
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